La riproduzione negli insetti è generalmente l’accoppiamento o copula tra individui adulti di sesso distinto. Avviene per richiamo chimico (olfattivo) anche a lunga distanza che permette, solitamente al maschio, di individuare la femmina e di iniziare, spesso, un corteggiamento di prossimità che può essere olfattivo, visivo, sonoro (tipico caso delle cicale) o di contatto (tattile).
Durante l’accoppiamento il maschio introduce il suo organo riproduttivo nella vagina e riversa i suoi spermatozoi. La durata della copula può essere di pochi secondi o può durare alcuni giorni. Si pensa che per lunghe durate ci siano più versamenti di spermatozoi. La femmina che ha il sacco spermatico, la spermoteca, conserva gli spermatozoi in vita per diverso tempo. In assenza lo spermatozoo va direttamente verso l’ovario per la fecondazione delle uova. Il maschio può secernere degli ormoni secreti dalle ghiandole accessorie che riversa nella femmina durante la copula e che hanno la funzione di evitare che abbia altri maschi o che la inducono a rilasciare le uova (ovideposizione).
In genere la femmina depone le uova fecondate e il periodo tra loro deposizione e l’emergenza di un nuovo individuo prende il nome di fase di incubazione e può essere più o meno prolungato. Questo è il sistema per anfigonia, ma non è l’unico sistema riproduttivo possibile per gli insetti. Abbiamo anche la partenogenesi in cui le uova non fecondate danno origine a nuovi individui.
Abbiamo la partenogenesi obbligata dove i maschi sono assenti o numericamente insufficienti oppure sterili. Abbiamo la partenogenesi facoltativa quando coesiste con la riproduzione anfigonica.
Un esempio lo troviamo negli imenotteri, come le api, che si riproducono per aplodiploidia, in quanto la progenie che si ottiene con uova non fecondate danno origine a soli maschi aploidi e con uova fecondate che danno progenie femminile diploide che può essere sterile come nelle api operaie o riproduttiva come nel caso dell’ape regina.
Infine, possiamo avere una partenogenesi ciclica che intervalla fasi di ovodeposizione con uova fecondate e molte ovodeposizione con uova non fecondate. Un esempio sono gli afidi che nel periodo migliore per il loro sviluppo, in estate, si riproducono velocemente con ovodeposizioni non fecondate e ne riservano solo una o due all’anno in anfigonia per avere comunque una variabilità genetica.
Abbiamo poi una partenogenesi causata da un batterio, il Wolbachia, intracellulare obbligato, gram negativo, che si sviluppa nelle cellule uovo e negli spermatozoi e che infetta molte specie di insetti. In alcuni casi le relazioni tra una specie di insetto e il batterio Wolbachia sono così spinte che la riproduzione è legata alla presenza del batterio nell’insetto.
La poliembrionia
Molte uova di insetti hanno più di un embrione al loro interno ed, in alcuni casi, si arriva all’incredibile cifra di 3000, come nel caso del Capodisoma, un imenottero parassitoide. Anche in questo caso l’uovo può essere fecondato oppure no e svilupparsi per partenogenesi.
Normalmente le uova completano lo sviluppo fuori dal corpo della genitrice: in questo caso si dice riproduzione ovipara, ma in alcuni casi lo sviluppo embrionale si completa all’interno della genitrice che “partorisce” le larve. Questa riproduzione si chiama vivipara.
Casi particolari
Si conoscono forme di riproduzione che sono in grado di abbreviare i tempi (ciclo di sviluppo) di crescita di un insetto.
La Pedogenesi
Nel corpo di larve genitrici si sviluppano uova non fecondate che danno origine a larve figlie, le quali possono ripetere il ciclo oppure diventare adulte di sesso maschile o femminile. È il caso, ad esempio, dei ditteri cecidomidi.
La Neotenia
Si sviluppano delle capacità riproduttive in forma giovanile che comunque restano diverse da quelli della forma adulta. Hanno la capacità di produrre progenie.
Foto copertina di Heinz Anton Meier da Pixabay
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