ColtivareRiproduzione

La margotta come metodo di riproduzione

La margotta è uno dei metodi che permettono la riproduzione di una pianta. Come nel caso della talea anche nella margotta otteniamo una pianta del tutto uguale alla pianta madre. Infatti è una perfetta riproduzione. Questo permette di poter selezionare quelle piante che sono sane e vigorose e che presentano frutti di buona qualità.

La margotta può essere effettuata con tre metodi diversi:

La Margotta aerea

La margotta aerea è utilizzate per le piante ornamentali e tropicali. Io la utilizzo per la rirpoduzione delle rose. Si ottiene da un ramo. Si incide o si taglia la corteccia per alcuni cm e si avvolge un sacchetto che contenga del terriccio molto umido. Il sacchetto va legato alle due estremità. La parte del ramo a contatto con la terra farà le radici e dopo circa quattro mesi sarà possibile recidere il ramo sotto il sacchetto e interrarlo in un vaso oppure in piena terra. Ovviamente vanno tolti sia il sacchetto che la terra.

Margotta di ceppaia

Usata sopratutto per produrre i portainnesti di fruttiferi, è la tecnica più efficiente dal punto di vista del rapporto tra la quantità materiale prodotto e i costi di produzione (spazio e manodopera). Le piante madri vengono disposte a file (40–50 cm sulla fila) e dopo un anno, prima della ripresa vegetativa, vengono capitozzate all’altezza del colletto: questo stimola l’emissione di numerosi germogli che, raggiunti i 15–20 cm di lunghezza, vengono ricoperti alla base con terra in modo da stimolare l’emissione di radici avventizie.

A fine stagione si ottengono così delle barbatelle pronte da espiantare. L’operazione si può ripetere più volte nel tempo: una margotta di ceppaia ben tenuta può durare anche 15-20 anni.

Margotta ad archetto

Chiamata anche propaggine semplice, è usata per piante ornamentali (es. vite americana) e per alcuni fruttiferi. Si origina piegando un giovane ramo di una pianta fino ad interrarlo per poi rivolgerlo verso l’alto sorretto da un paletto. La parte sotterranea emette radici avventizie e quella aerea nuovi germogli formando una nuova piantina. A radicazione avvenuta il ramo di collegamento viene tagliato.

Procedimento

Il periodo ideale per eseguire una margotta è maggio-giugno, periodo in cui le temperature sono sensibilmente aumentate; la temperatura, infatti, insieme all’umidità costante e l’entrata in vegetazione della pianta sono i fattori principali per la buona riuscita di una margotta.

Piante utilizzabili

Le varie specie rispondono in modo molto diverso alla tecnica. Tra le piante che radicano rapidamente e in una percentuale vicino al 100% abbiamo il melograno, i ficus, l’olivo.  La margotta si utilizza per avere piante di maggiori dimensioni di quelle riprodotte per talea, o piante da serra particolarmente rare e preziose. È una tecnica molto utilizzata in campo bonsaistico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.