La malattie più temuta dai coltivatori di orti piccoli e grandi sono di origine fungina. In particolare la peronospora ( erroneamente indicata con peronospera) e la fusariosi, ma anche l’oidio. Colpiscono si l’apparato fogliare riducendo la capacità delle piante di crescere e l’apparato radicale in molte orticole come il pomodoro, le patate, il basilico e la lattuga, cipolla e le zucchine, melanzane e zucche, ma anche la vite.
Sono provocate dall’umidità che alimenta le spore e fa crescere il micelio. Le infestazioni avvengono principalmente a causa della pioggia, ma anche una eccessiva innaffiatura la può provocare.
Per evitare il manifestarsi dell’attacco fungino è possibile seguire delle regola che le limitano la propagazione e l’insorgenza.
Intanto bisogna programmare una rotazione culturale di almeno sette anni. Sembra fantascienza ma è possibile dividere l’orto e far girare le culture in modo tale che passino alcuni anni prima che la stessa coltura si ripresenti in quel punto. Questo limita la capacità delle spore di propagarsi.
Altra importante regola è eliminare anche bruciandola la vegetazione dei residui colturali a fine ciclo di coltivazione. Anche questo contribuisce a limitare la diffusione delle spore.
Utilizzo del rame e dello zolfo sia in fase preventiva e dopo che ci siano state delle forti piogge che tendono a dilavare il prodotto.
Queste piccole regole da seguire insieme alla necessità di arieggiare le nostre coltivazioni il più possibile lasciando spazio e aria tra le file e tra le piante riduce il pericolo di manifestazioni di peronospera, antracnosi, alternariosi, septoriosi, cladosporiosi, oidio e fusariosi.