La campagna olearia è in piena fase operativa ed i risultati finali saranno verificabili fra un paio di mesi. Quest’anno l’annata sembra essere piena e le condizioni meteo sono state favorevoli allo sviluppo del frutto, ma alcune situazioni climatiche hanno prodotto una resa in olio inferiore al normale.

Sopratutto la lunga assenza di pioggia ha costretto gli agricoltori ad irrigare nei mesi di agosto e settembre le piante di ulivo. Il caldo prolungato e le alte temperature della notte hanno, però, limitato la mosca dell’olivo che ha lasciato in piace gli alberi, almeno fino a fine settembre.

La resa in zone e oliveti che solitamente hanno una resa in olio del 15-16%, quindi, ogni 100 kg di olive raccolte viene estratto in peso 15-16 kg di olio, le prime estrazioni hanno avuto un rendimento del 10-11%. Chi aveva deciso di raccogliere a fine settembre ha visto le rese ancora più giù, nell’ordine del 7-8%.

Una mancata produzione di olio dovuto a diversi fattori ambientali che hanno ritardato la maturazione delle olive o che non hanno permesso al frutto di produrre olio. Bisognava aspettare almeno a fine ottobre per avere rese migliori. La siccità, però, rende la qualità dell’olio più bassa.

Sono state principalmente le calde giornate afose estive con temperature elevate a ridurre l’inolizione delle olive, pur proteggendo il frutto dall’attacco della mosca e di altri parassiti. Le condizioni climatiche a ottobre e novembre, poi, influiranno sulla caduta delle olive e sulla riduzione del quantitativo raccolto.

Nei frantoi bagheresi abbiamo in questi giorni il pieno produttivo, forse, per paura che le condizioni meteo delle prossime giornate possa arrecare ulteriore danno al raccolto. I frantoi sono impegnati a ciclo continuo con pochissime fasi di sosta.

L’estrazione ha confermato una riduzione del rendimento in spremitura dell’olio con una perdita di circa il 25% del prodotto finale. Una riduzione anche da addebitare ad una maturazione del frutto in forte ritardo e dalla paura degli agricoltori a condizioni meteo avverse per le prossime settimane.

In Sicilia, come in tutta Italia, sarà quindi una campagna abbondante con una qualità dell’olio discreta e che non avrà la forte concorrenza di altre zone che hanno avuto gravi danni agli uliveti ed alla produzione. Quella italiana non sarà una annata da record, ma sarà ugualmente una buona annata.  Come del resto sarà buona anche quella spagnola e greca, produttrici di ottimi oli d’oliva e diretti concorrenti dell’agricoltura italiana.

Per i consumatori che attendono questo periodo per rifornirsi di olio per tutto l’anno sarà una occasione per visitare i frantoi ed entrare nel mondo delle olive. Un frutto dalla lunga storia che ha garantito l’economia di moltissime famiglie. L’olio della campagna 2017 sarà un buon olio, non di eccezionale qualità organolettiche per via delle condizione meteo estive, ma pur sempre un ottimo olio.

Di Treman

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