Due anni fa avevamo scritto della semina a Gennaio del grano antico licatese chiamato Chiattulidda per la forma che assume nella sua crescita. Una scelta coraggiosa in tempi in cui la globalizzazione ti impone sementi certificate e dal costo altissimo.

Il grano licatese viene coltivato nei campi di Licata dal giovane Tony Rocchetta e anche quest’anno non ha rinunciato al piacere di seminare un campo di grano con le mani, la Chiattulidda. Niente mezzi agricoli per lo spargimento e altro, solo un antico movimento del braccio per spargere il seme in questo piccolo appezzamento di terra che diventerà, sotto il sole della Sicilia, oro in spighe.

Ovviamente gli altri campi sono stati seminati con le macchine e tra zone destinate alla sperimentazione e campi destinati alla produzione del grano da destinare alla produzione di farina, si cerca di mantenere in vita un DNA antico che trasforma il contadino in custode genetico.

Un patrimonio genetico che si rischiava di perdere tra crisi economica, campi meccanizzati e omologati e che ritorna in vita per l’impegno e la perseveranza dei giovani che vogliono ritornare alla tradizione pur mantenendo un metodo di coltivazione moderno.

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Di Treman

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