in evidenzaNews

Rosso aglio & Bianco sale torna la manifestazione a Trapani

Rosso aglio & Bianco sale è una rassegna gastronomica e non solo, che si svolge interamente in luoghi all’interno dell’area della riserva naturale orientata delle saline di Trapani e Paceco. Una vetrina internazionale per il territorio. Due giorni che uniscono la cultura, le tradizioni e sapori.

Due giorni, ricchi di eventi enogastronomici, visite guidate, conferenze, mostre-mercato, e ogni sera al tramonto il suggestivo spettacolo della raccolta manuale del sale con i canti dei salinai. Un antico rito che oltre ad essere un evento suggestivo, grazie ad uno scenario unico fra vasche d’acqua, mulini a vento e piramidi bianche che diventano rosa al calare del sole è anche un’importante realtà produttiva della costa trapanese, situata all’interno della Riserva naturale integrale delle Saline di Trapani e Paceco, gestita dal WWF.

A contendersi la scena due prodotti d’eccellenza della Sicilia occidentale: il sale marino di Trapani e l’aglio rosso di Nubia, entrambi presidi Slow Food, che saranno protagonisti di cooking show, dimostrazioni, degustazioni ed approfondimenti che ne esalteranno il valore culinario e nutrizionale. Non mancheranno inoltre le visite guidate alla Riserva delle Saline, alla Torre di Nubia e ai mulini ristrutturati, e la possibilità di visitare gratuitamente il Museo del Sale dove sarà allestita un’area gastronomica e il mercato dei sapori.

L’aglio rosso di Nubia viene coltivato nella zona tra Paceco, Trapani e Nubia ed è antica della zona. Gli agricoltori lo piantano tra novembre e gennaio e lo raccolgono tra maggio e giugno. Nei terreni coltivati ad aglio è necessario una rotazione colturale ed è per questo che nella stessa zona si coltivano grano, le fave (per apportare azoto al terreno) e melone. Anche la raccolta dell’aglio è una tradizione.

Le origini:

Aglio Rosso Di NubiaIl nome deriva da Nubia, piccola frazione di Paceco (Tp), che da sempre fonda la sua economia sulle saline e sulla coltivazione dell’aglio rosso, tanto da far acquisire a Nubia la denominazione dialettale di “u paisi di l’agghi” cioè il paese dell’aglio.
Tale coltivazione viene ancora oggi praticata con metodi tradizionali che si sono perpetuati nel tempo che vanno dall’attenta selezione dei bulbilli, alla tecnica di coltivazione rispettosa dell’ambiente, all’impianto e raccolta manuale fino alla fase di asciugatura e intrecciatura.
L’aglio Rosso di Nubia ha un bulbo costituito mediamente da dodici bulbilli, le tuniche esterne bianche e quelle interne di colore rosso vivo. Secondo la tradizione viene confezionato in trecce molto grandi (di cento teste ciascuna) e appeso ai balconi oppure sistemato in cantine o magazzini. A seconda del diametro del bulbo, la trizza si chiama cucchia rossa (50 mm), corrente (40 mm), cucchiscedda (30 mm) o mazzunedda (20-25 mm).

Da qualche anno, per andare incontro alle esigenze del mercato, si producono trizze con una sola treccia e un numero inferiore di bulbi (da 10 a50).
L’area di produzione comprende il comune di Paceco, parte del comune di Trapani, Erice, la zona settentrionale di Marsala e Salemi: in tutto circa 90 ettari. Ma attualmente se ne coltivano circa 15, generalmente in asciutta, in terreni scuri e argillosi e in rotazione con il melone, le fave e il grano duro.

Si semina tra novembre e dicembre (a volte anche in gennaio) e si raccoglie fresco nel mese di maggio, oppure a giugno, essiccato in parte sui campi. La raccolta va effettuata la sera – nelle giornate più calde occorre attendere addirittura il calare della notte – perché le foglie, essendo più umide, consentono il lavoro manuale di intreccio dei bulbi.

Un Presidio Slow Food tutela dal 2002 questo prodotto

Peculiarità

Il sapore dell’aglio Rosso di Nubia è particolarmente intenso, grazie al suo contenuto di allicina, nettamente superiore alla media (sono stati fatti confronti dalla Facoltà di Agraria di Palermo con le principali varietà nazionali). Nella cucina trapanese è ingrediente cardine di alcune delle preparazioni tipiche più importanti.
In primo luogo la pasta con il pesto alla trapanese (a base di aglio pestato, basilico, mandorle, pomodoro, olio extravergine, sale e pepe), piatto povero che, in dialetto, si chiama appunto pasta cull’àgghia, cioè all’aglio. E quindi il celebre cuscus di pesce.

PROGRAMMA

Sabato 10 settembre ore 10
Visita guidata alle saline:
a cura dell’ente gestore della riserva naturale orientata delle saline di Trapani e Paceco gratuite e solo su prenotazione PRENOTA ADESSO

dalle ore 18
nell’area delle saline in prossimità del Museo del Sale Nubia
Tradizionale raccolta manuale del sale con canti dei salinai, con inizio al tramonto e chiusura in notturna

Mercato dei sapori con i produttori locali

Durante l’orario dell’evento Ingresso libero al museo del sale fine evento 21,30

INGRESSO LIBERO
Parcheggio auto nell’area dedicata all’inizio di Nubia e servizio navetta dalle 17,30 alle 21,45
Si precisa che dal punto di fermata della navetta al luogo dell’evento ci sono 500 m da fare a piedi nella strada sterrata.

Domenica 11 settembre
dalle ore 18
nell’area delle saline in prossimità del Museo del Sale Nubia
Tradizionale raccolta manuale del sale con canti dei salinai, con inizio al tramonto e chiusura in notturna

Mercato dei sapori con i produttori locali

Durante l’orario dell’evento Ingresso libero al museo del sale fine evento 21,30

INGRESSO LIBERO
Parcheggio auto nell’area dedicata all’inizio di Nubia e servizio navetta dalle 17,30 alle 21,45
Si precisa che dal punto di fermata della navetta al luogo dell’evento ci sono 500 m da fare a piedi nella strada sterrata.

in collaborazione con Carmelo Pantano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.