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Il vitigno in Sicilia

La #Sicilia è un granaio, un uliveto, ma anche un vigneto. In Sicilia sono riconosciute 23 Doc, una Docg e 7 Igt. Il vigneto Sicilia è il più grande d’Italia con più di 100mila ettari, tre volte più grande del vigneto della Nuova Zelanda e producendo mediamente tra i 4 e i 5 milioni di ettolitri. Questo dato però è sceso negli ultimi anni fini a raggiungere il minimo storico nel 2018 quando gli ettari di terreno coltivato a vite era di 97 mila ettari per crescere nei due anni successivi fini ad arrivare ai 98 mila ettari del 2020 che sono comunque lontani dai 136 mila ettari registrato nel 2000.

Un dato che va segnalato come curiosità, ma che deve far riflettere sulle politiche del comparto e che mentre in Sicilia dal 2000 si riduceva progressivamente la superficie vitata, il Veneto, che è il principale competitor per estensione, e cresciuto dai 73 mila ettari del 2000 fino a raggiungere la superficie della Sicilia. Il vantaggio della Sicilia si è mantenuto per pochi ettari di vantaggio sul Veneto anche se la Sicilia risulta solo al quarto posto in Italia con poco meno di 4 milioni di ettolitri, preceduta dal Veneto, prima regione con quasi 11 milioni di ettolitri, Puglia (poco meno di 9 milioni) ed Emilia Romagna (oltre 7 milioni).
La minore produttività è dovuta da una parte alla minore resa per ettaro, ma anche per i vincoli di resa per ettaro previste dai vari disciplinari di produzione, in Sicilia molto più basse rispetto alle regioni più produttive.

La resa è tra i 40 e i 50 ettolitri per ettaro e questo è anche un incentivo per spingere la produzione verso la qualità visto che Veneto ed Emilia Romagna hanno rese doppie o triple. Il 68% della produzione del vigneto Sicilia è costituiti da vitigni autoctoni, e questa percentuale è ancora in crescita.

Le caratteristiche ambientali e climatiche sono eccezionali per ottenere vini di ottima qualità e consentono alla Sicilia di essere anche la prima regione a livello di bio, con 21mila ettari di biologico (60% delle cantine siciliane), a cui si aggiunge un grande vigneto che utilizza il sistema integrato (no diserbante, no concime chimico), il 38% della produzione enologica bio nazionale.

La crescita del mercato dei vini siciliani e delle Doc e Igt è in continua crescita e i margini di crescita sono molto alti se si pensa che i consumatori americani hanno un’immagine positiva del nome Sicilia ma solo una piccola parte di questi consuma vino siciliano. Anche l’enoturismo di anno in anno in crescita ha contribuito a valorizzare l’immagine del vino siciliano.

Il turismo in Sicilia è un insieme di elementi (storia, tradizioni, natura, mare, montagna, gastronomia) e il vino ha avuto sicuramente un ruolo rilevante nello sviluppo del turismo completando l’offerta turistica divenendo ambasciatore del territorio. Ogni anno Sicilia si arricchisce di resort, hotel 5 stelle, agriturismi di alto livello, campi da golf, ristoranti di lusso e in questo contesto il vino è un elemento attrattivo, tanto che molte cantine hanno inserito al loro interno strutture ricettive.

Il vino oltre che elemento di sviluppo proiettato verso il futuro è anche un elemento di storia siciliana. In molti siti archeologici sono stati rinvenuti residui organici individuati in alcune giare dell’età del rame come per esempio nel monte Kronio (Sciacca) e a Sant’Ippolito (Caltagirone) e questi elementi fanno ritenere che la produzione di vino in Sicilia sia tra le più antiche attestate al mondo, risalendo ad almeno 6 000 anni fa.

Nella Sicilia orientale la vitivinicoltura risale alla colonizzazione greca (VII-VI sec. a.C.) con il tradizionale sistema detto ad “alberello”.
Anche il marsala come vino liquoroso ha radici antiche e risulta essere il primo vino DOC della storia vinicola italiana.
Per decenni il vino siciliano è stato utilizzato come vino da taglio per i vini francesi e piemontesi, per la forte gradazione alcolica e solo a partire dagli anni ’70 l’affinarsi delle tecniche di vinificazione che numerosi vini a denominazione d’origine controllata si sono cominciati ad affermare. La sola provincia di Trapani produce il 10 % del vino italiano anche se solo il 20% del vino viene etichettato.

Anche il settore vitivinicolo dovrebbe essere maggiormente tutelato e inserito in un piano strategico per lo sviluppo economico e turistico siciliano.

Tratto sa Siculomania





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