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La cocciniglia negli agrumi venuta da lontano

l’Italia è al centro del Mediterraneo e questa sua posizione geografica l’ha resa un crocevia di merci provenienti da tutto il mondo. Però insieme alle merci arrivano anche insetti, virus, batteri e funghi che nel nostro territorio trovano le condizioni migliori per ambientarsi e proliferare.
I cambiamenti climatici degli ultimi decenni hanno certamente agevolato la velocità di adattamento degli insetti e la loro propagazione, favorita dall’assenza totale di predatori naturali che ne limitano la riproduzione.

Si spiega in questo modo il proliferare di alcune cocciniglie esotiche che nel tempo hanno attaccato gli agrumi del sud Italia. Nasce accesa la discussione se considerare l’introduzione di insetti alieni come un vero e proprio inquinamento biologico. Di certo le condizioni ambientali favorevoli in Italia per la presenza di tantissimi microclimi disponibili e un clima mite e quasi tropicale al SUD rende la diffusione pericolosa per i danni alla commercializzazione dei prodotti agricoli colpiti dalle infestazioni, inoltre la risoluzione del problema potrebbe comportare alti costi nel lungo periodo che difficilmente il comparto agrario riesce a sostenere da solo.

Il punteruolo rosso, la cimice asiatica e la mosca orientale della frutta sono i casi che hanno trovato maggiore risalto mediatico negli ultimi anni, ma sono oltre cento le specie invasive che causano danno ai nostri agrosistemi e che sono state introdotto nell’ultimo mezzo secolo.

Tornando alle cocciniglie che colpiscono gli agrumeti, molte sono diventate quasi autoctone dato la diffusione nel tempo e nei campi. Sono state però introdotte molti anni fa, qualcuna a fine ottocento, con il commercio di piante ornamentali o arboree senza un adeguato controllo fitosanitario.
Una cocciniglia in particolare, la Chrysomphalus aonidum, è stata rilevata molti anni fa, circa cento anni fa, ma la sua proliferazione è avvenuta solo negli ultimi decenni, forse, per i cambiamenti climatici che hanno reso possibile la riproduzione e la diffusione.

foto dai social – Chrysomphalus aonidum

Invece, la cocciniglia Unaspis yanonensis è stata accidentalmente introdotta negli ultimi anni provocando preoccupazione tra gli agricoltori della Calabria e della Sicilia. I danni provocati negli agrumeti sono in continuo aumento e comportano interventi sia sul breve e medio periodo che tendono a limitare gli effetti negativi sulla commercializzazione del prodotto e sia su un lungo periodo con interventi che riguardano il ripristino dell’agrosistema introducendo in maniera controllata degli insetti antagonisti predatori che bilancino il sistema e l’uso di pratiche agronomiche che impediscano alla specie invasiva di diffondersi e proliferare.

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