Ci sono piante che crescono dove l’ambiente è inospitale per tutte le altre. Pensiamo agli ambienti salini, cioè quei terreni, solitamente vicini al mare, che hanno una salinità cosi elevata che non permettono alle piante di crescere.
La salicornia, invece, si è adattata benissimo a crescere in ambiente salino grazie alla sua capacità di neutralizzare gli effetti del sodio aumentando la pressione osmotica nelle sue cellule. Riesce a crescere anche dove la salinità è del 2% e riesce a raggiungere, all’interno delle sue cellule, anche concentrazioni del 10% di sale (NaCl). Per questo motivo la Salicornia appartiene alle piante alofile, cioè in grado di svilupparsi in questo tipo di ambienti.
Cresce principalmente nelle zone umide, anche salmastre, del Mar Adriatico e nel mar Tirreno, dalla Toscana in giù dove viene comunemente chiamato “Asparago di Mare” per la sua forma. I rami, veri serbatoi di acqua salata, svolgono funzione di fotosintesi e mancano completamente le foglie oppure sono molto piccole. La conformazione della pianta è il risultato della resistenza al forte vento. I rami sono robusti e corti e la parte radicale molto sviluppato per garantire l’accesso alle sostanze nutritive anche in presenta di sodio elevato. I fiori sono insignificanti e spesso posti all’interno di piccole nicchie che li proteggono.
Il sapore salato e la consistenza croccante lo rendono versatile nella cucina. Può essere mangiato crudo, servito come contorno in secondi piatti e si possono realizzare ottime frittate o preparati in gustose salse. Oltre al gusto è un serbatoio di sali minerali e di vitamine ed, ha, inoltre, proprietà depurative e rinfrescanti.
Fonte di ispirazione La Stella Vegan