Piante grasse: le principali caratteristiche chimiche
Una delle tante differenze tra le piante grasse e le restanti piante del mondo vegetale si riferisce ai composti chimici che le compongono. Nelle cactacee è presente la betalaine, un pigmento naturale azotate, responsabile del colore dei fiori e dei frutti, che sostituisce le antocianine (pigmenti non azotati e idrosolubili) presenti nella maggior parte delle angiosperme, ovvero le piante con semi che avvolti dal frutto.
Alcune cactacee presentano gli alcaloidi di particolare interesse in farmacologia.Ne sono state trovate oltre sessanta molecole diverse nelle piante grasse. I più comuni sono la tiramina che stimola il sistema nervoso simpatico dimolti tessuti e può causare vasocostrizione, e le fenetilamine, neurotrasmettitori capaci di creare dipendenza e assuefazione.
Effetti allucinogeni di alcuni cactus
Il genere Lophophora che comprende il cactus “Peyote”, originario del nord del Messico e degli Stati Uniti, ha più di cinquanta alcaloidi, tra cui la mescalina in alta concentrazione. I nativi Americani la utilizzavano nei loro riti spirituali e ne subivano gli effetti allucinogeni. Diversi cactus hanno alcaloidi con questo effetto nelle varie famiglie. In sud America sono soprattutto i generi Tricocereus a contenerne una grande quantità.
Altro composto è il tetrahydroisoquinoline, che può avere diversi effetti sull’uomo e contrasta l’ipertensione; si trova nel genere Lophophora e nella tribù delle pachycereeae.
Alcuni composti organici presenti a livello cellulare, come i triterpeni e gli steroli sono molto utilizzati in medicina e in erboristeria. In alcune varietà la quantità di steroli possono essere il 20% in peso secco dei tessuti. Nei cactus colonnari sono abbondanti i componenti glicosidici , molecole in cui nella struttura si trova uno zuchero.
Le mucillagini tipiche dei cactus
La parte che differenzia le succulente è la presenza della mucillagine tipica dei tessuti di queste famiglie. La mucillagine è un complesso di polisaccaridi e carboidrati fibrosi ed è utile per incorporare acqua, un meccanismo di ritenzione idrica delle cactacee. È contenuta all’interno delle cellule vescicolari del parenchima. Alcuni cactus sviluppano complessi sistemi di mucillagini.
Il lattice nei generi mammillaria
Le specie appartenenti ai generi mammillaria, coryphantha e leuchtembergia hanno, invece, cellule produttrici di lattice. Si tratta di un liquido di aspetto simile al latte per la sospensione di particelle fini; è contenuto nei canali e nelle cellule galattofore. I condotti del lattice sono molto più numerosi nel parenchima corticale o di riserva e si estendono verso l’Interno del collenchima.
I cristalli di ossalato di calcio ed i composti di silice
Nell’ipoderma e nella corteccia , strati più profondi rispetto all’epidermide, si possono trovare delle druse, aggregati di cristalli di ossalato di calcio, il quale si accumula e può arrivare a rappresentare l’85% del peso secco negli esemplari più vecchi. Questi aggregati sono importanti per la classificazione del genere Pelecyphora. Invece, i composti di Silice sono molto comuni nelle specie del genere Stenocereus.
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