Puntuale ogni anno è l’appuntamento con gli scarichi inquinanti degli oleifici. Molte aziende che fanno la molitura delle olive rispettano la legge e tutti i parametri per il corretto smaltimento delle acque reflui degli impianti, ma esiste sempre qualcuno che evita gli adempimenti di legge e scarica abusivamente su torrenti, canali che finiscono in mare.

La macchia vista da un drone.

Negli anni passati il fiume Eleuterio cambiava colore per gli scarichi della zona di Misilmeri. Quest’anno a cambiare colore è il mare antistante il lido Fondachello a Santa Flavia. Lo scarico delle acque di vegetazioni, cosi si chiamano i reflui derivanti dalla lavorazione delle olive, è altamente inquinante. Crea una patina oleosa che limita l’ossigenazione delle acque e non permette facilmente la vita nelle zone colpite.

L’acqua di vegetazione è molto più inquinante delle acque reflue che normalmente finiscono nei depuratori cittadini. Versare queste acque di lavorazione abusivamente è un crimine all’ambiente perseguibile penalmente. Lasciando da parte il reato penale, ma lo sversamento è veramente un attentato all’ambiente che coinvolge anche chi lo commette.

Speriamo che tutti gli enti interessati possano risalire all’autore dello sversamento abusivo e punirlo. A noi non resta che denunciare l’accaduto e dare massimo risalto alla vicenda.

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Di Treman

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