Passeggiando tra i sentieri di montagna e nelle valli delle regioni settentrionali si ci potrà imbattere nel bellissimo fiore dell’Aquilegia Vulgaris che tra maggio e giugno fiorisce abbondantemente. Spesso si incontra nei giardini dove viene coltivata per il colore dei suoi fiori. La propagazione spontanea tramite semi che vengono sparsi da uccelli ha reso selvatica la crescita nei terreni liberi.
Cresce in faggete e boschi misti, le forme sfuggite alla coltivazione anche in ambienti urbanizzati. Tutta la pianta e soprattutto i semi sono tossici per il loro contenuto di glucosidi cardioattivi che liberano acido cianidrico e alcaloidi (aquilegina).
Il nome generico, di antico uso, ha etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino ‘aquilegium’ (recipiente per l’acqua) per la forma dei fiori, o da ‘aquila’ per gli speroni simili al becco dell’aquila. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Fotografia di Angelina Iannarelli
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