curiositàin evidenza

Il tradizionale lavoro per conservare le mandorle in Sicilia

Succede di ritornare alle terre di origine durante le vacanze estive ed assistere alla lavorazione delle mandorle con il metodo che si tramanda da padre in figlio. Massimo è di Caltanissetta e da bambino amava assistere ed aiutare gli anziani nella preparazione delle mandorle alla conservazione. Poi il lavoro in Piemonte per tanti anni ed in estate il ritorno nelle terre di origine.

Quest’anno Massimo ha portato i suoi figli a vedere la tradizionale lavorazione delle mandorle grazie ad un anziano signore che, ancora oggi, si diletta in questa particolare lavorazione che permette alle mandorle di essere conservate per un lungo periodo.

Percuotere divertendosi

Si mettono le mandorle in un tavolo e con una bastone piatto si percuotono per staccare la buccia o mallo, che non serve (solitamente la buccia secca viene utilizzata come combustibile o come concime). Si chiama tecnicamente abbacchiatura, operazione che stanca, ma che viene solitamente svolta dagli ospiti o di ragazzi che assistono e sono divertiti dal percuotere, senza ferire, le mandorle. Si usa sbucciare ca scuticcia, un legno piatto che serve a staccare facilmente il mallo ormi secco. L’abbacchiatura è anche un metodo utilizzato per la raccolta delle mandorle in campagna. Si percuotono gli alberi per far cadere dal mallo, ormai secco, la mandorla. Qualcuno non usa più questo metodo per evitare danni ai rami dell’albero.

Una volta staccati dal mallo le nostre mandorle, vengono posizionati al sole ed essiccate sotto un telo protettivo. Deve essere il caldo dell’estate ad essiccare le mandorle. Pronte per essere mangiate o utilizzate per buonissimi dolci invernali

Massimo dopo ver vissuto questa esperienza da bambino, ha avuto la fortuna, grazie ad un signore anziano, di farla vivere ai suoi figli e, questa si chiama tramandare una tradizione secolare. Oggi si fa tutto con le macchine, veloci e sempre migliori, ma vivere momenti come questi rimangono sempre nella memoria e nel cuore di chi li vive.

Post ispirato da Massimo Salute (sue sono le foto e la stori)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.