“Chi si limita a coltivare le sue piante, senza moltiplicarle, conosce solo una parte delle soddisfazioni che
esse gli possono dare.  Specialmente la semina: la nascita di una nuova piantina, i passaggi fra le varie forme
della pianta e delle spine, il primo fiore, il primo frutto sono causa di festa per il coltivatore”.
GIUSEPPE LODI (considerato il padre del collezionismo di grasse)

Vorrei aprire una discussione sull’argomento con uno scambio reciproco di informazioni per aiutare anche
chi non ha mai provato questa gioia e vorrebbe farlo.

COME E QUANDO SEMINARE?
Il periodo migliore per seminare a luce naturale (è possibile seminare anche a luce artificiale, ma ne
parleremo in seguito) è aprile-maggio poichè le temperature si sono fatte più miti è non c’è più pericolo di
bruschi abbassamenti di temperatura.

Si semina in contenitori non troppo profondi, dotati di fori sul fondo per il drenaggio, il terriccio deve essere
magro, non troppo grossolano e ben drenato.

Si divide il contenitore in più scomparti se si vogliono seminare diversi tipi di piante ed è bene scrivere su
ogni scomparto cosa si è seminato. Il mio consiglio è di non seminare cactacee con succulente in quanto di norma queste ultime crescono più velocemente.

Il livello del terriccio deve essere 1 – 2 cm sotto il bordo del contenitore. Si immerge il contenitore in acqua finchè, per capillarità, non si inumidisce, poi si lascia scolare.

A questo punto si semina: se i semi sono grandi (come ad esempio euphorbia obesa) vanno leggermente
interrati, se sono piccoli (la grande maggioranza) basta premere leggermente con le dita.

A questo punto il contenitore va coperto con pellicola trasparente e va messo in piena luce ma non al sole
diretto che “arrostirebbe” le neonate piantine.

I semi cominciano a germogliare dopo un periodo che va da pochi giorni a qualche settimana, alcuni
possono addirittura germogliare dopo qualche mese quando non te lo aspetti più.

A questo punto occorre arieggiare altrimenti si formano muffe e/o funghi che rischiano di rovinare la
semina; io faccio alcuni fori sulla pellicola, sempre più grandi man mano che le piantine crescono, questo
serve per dare aria evitando nel contempo un’eccessiva evaporazione che seccherebbe il terriccio.

Quando si formano le prime (piccole) spine si può togliere completamente la copertura ricordandosi di
tenere leggermente umido il terreno; a questo stadio le piantine possono sopportare anche qualche giorno
di siccità e si possono anche esporre un pò al sole (ma attenzione, non al sole cocente, non sono ancora
pronte).

Quando le piantine avranno preso la loro piena forma, periodo che può variare da pochi mesi a molto più
tempo (dipende da molti fattori) possono essere trapiantate in vasetti piccoli e vanno trattate come le
piante adulte.

Articolo di  Ceccucci Marcello sul gruppo Facebook:  Piante Grasse , Astrophytum , succulente & company le cactacee come hobby

Foto di Danilo Martinelli o prese dal web

Di Treman

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