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Ode all’autunno nel Parco delle Madonie

Vivere l’autunno significa essere in grado di assaporarne ogni aspetto, ogni foglia, ogni cromia, ogni frutto che esso porta con sè. E’ una stagione talmente ricca e generosa che per amarla bisogna abbracciarla nella sua
totalità, compresa la sua aria nostalgica e a tratti malinconica; bisogna essere dei veri cultori dell’autunno per coglierne tutta la sua bellezza.

In Sicilia è possibile respirare la magia dell’autunno in tantissimi luoghi, uno tra questi è
certamente il Parco delle Madonie, in provincia di Palermo. Si tratta di un ambiente versatile in grado di cambiare volto in base alle stagioni: qui la natura sa essere molto generosa anche durante l’autunno, quando riesce a dipingere di pennellate calde e decise ogni singola foglia, ogni rivolo d’acqua, ogni angolo di cielo.

e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L'acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna scarlatta,
Ed anch'io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello.
-Emily Dickinson

Nei luoghi che ricadono nel Parco si rimane affascinati per mille motivi: i borghi che ne fanno parte riescono ad accogliere il visitatore in atmosfere talvolta surreali, mentre percorrendo sentieri e vallate è la natura la vera protagonista.

Flora, fauna, niente è dato per scontato: le fronde dei rami sembrano danzare accarezzate dai raggi del sole, mentre le foglie bisbigliano ad ogni alito di vento. E poi le nuvole, che dipingono l’azzurro cielo e che ogni tanto velano sì il Sole, ma subito dopo ci regalano giochi di luce e colori iridescenti. Vi era un tempo in cui le cascatelle, poche ma d’effetto, scorrevano impetuose anche in autunno, alimentate dalle piogge stagionali che ora, ahimè, scarseggiano pericolosamente. Ma arriverà l’inverno e porterà con sè la neve e le cascate torneranno ad essere vive. Intanto da diversi anni ha preso piede un fenomeno tipico dell’autunno: il foliage.

Anche le Madonie vengono avvolte da questo momento di magia, in cui i colori si fanno sempre più intensi, passando dal giallo all’arancio, per culminare con il rosso che di lì a poco inonderà il paesaggio di tonalità indescrivibili, rese talvolta più interessanti anche dalle nebbie autunnali. Nei pressi di Piano Zucchi vi è l’ormai famoso Laghetto di Mandria del Conte: qui è facile constatare il passaggio di testimone tra le stagioni, che rendono il luogo sempre nuovo e suggestivo: le acque del lago riflettono gli alberi, suoi custodi, che con i loro colori cangianti riescono a creare un’atmosfera magica.

Alle loro spalle le pareti di roccia sembrano voler proteggere quella bellezza che in autunno diventa una colata d’oro sul paesaggio, mentre il Monte Mufara svetta silenzioso e fiero con in cima il suo occhio puntato verso lo spazio infinito. Avventurandosi per Piano Zucchi, Piano Battaglia o Piano Cervi è molto facile negli ultimi tempi
imbattersi in esemplari di daini e volpi, che oramai si spingono sempre più verso le strade. Sono dei piacevoli incontri da fare, soprattutto per i fotografi che spesso hanno l’opportunità di cogliere il momento giusto per poterli immortalare.

Tra foliage, suggestive nebbie e splendida fauna non dimentichiamo di volgere lo sguardo anche al cielo, dove i tramonti cedono il passo a luminose lune e a notti colme di innumerevoli stelle.

Articolo e foto di: Teresa Molinaro

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