Nelle ultime settimane i miei lavori in campagna sono sempre attentamente seguiti da un piccolo pettirosso. Non credo si tratti di amore a prima vista, ma semplicemente questo paffuto uccellino mi utilizza per un suo comodo: mangiare gli insetti che il mio lavoro in terra gli procura o il semplice spostamento delle foglie a terra che mette a nudo piccoli insetti.

Anche se non mi ama per me è un uccellino meraviglioso. Piccolo, paffutello e con un petto orgoglioso con un arancio perfetto. Mi tiene compagnia e spesso lo cerco con la coda dell’occhio per essere certo che sia li, attento ed affamato. Siamo in inverno ed il pettirosso un pò la fame la soffre. Il freddo pungente richiede che mangi spesso per mantenere la sua temperatura corporea e non morire.

Anzi io cerco di procurargli il mangiare che gli serve. Prendo la zappa e sposto superficialmente un po di terra. Poi mi sposto di due o tre metri ed aspetto che lui, veloce nei movimenti, prenda l’insetto e ritorni nello stesso punto da cui è partito.

Per fortuna, oggi il pettirosso è lasciato in pace dalle nuove generazioni di ragazzi. Quarant’anni fa si usava il vischio per catturarlo e rinchiuderlo in una gabbia. Lui chiuso tra le sbarre certamente morirà dopo pochi giorni per i continui tentativi di superare le barre di ferro. Una pratica diffusa quanto barbara che, oggi, per fortuna non è più praticata.

La mattina presto quando mi reco in campagna lo aspetto. Voglio pensare che sia qualcuno che amo e che non c’è più che mi guarda con gli occhi di questo uccellino. Anche se questa è una grossa sciocchezza per molti io la lascio in un angolino del mio cuore: mi serve per ricordare chi non c’è più e per amare una natura che mi sembra sempre più bella ogni giorno che passa.

Conosciamo meglio il pettirosso ossia Erithacus rubecula

I fortunati che riescono a sentire il canto del pettirosso lo definiscono melodioso. Un canto cosi bello da essere considerato tra i migliori della nostra avifauna. Il pettirosso si trova in gran parte d’Europa, nelle isole atlantiche, ma anche in Asia occidentale ed in Africa del Nord. In Italia si trova in tutti i luoghi che siano al di sotto dei 2000 metri di altezza. Si trova principalmente nei frutti ( come il mio) e dove la terrà è libera dall’erba folta.

Si ciba soprattutto di insetti che si procura in terra. Quando in inverno il cibo scarseggia va alla ricerca di briciole di pane anche nelle vicinanze delle case. Quando mangiano gli insetti ci danno una piccola mano nella lotta integrata mantenendo sotto controllo gli insetti nocivi. La sua presenza nel territorio è indice di salubrità di quell’ambiente.

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Di Treman

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